Il motivo principale
per cui il fondamentalismo neoliberista ha così profondamente attecchito nell’animo umano è che questo modello socioeconomico è stato il primo a sdoganare – legittimandola e incentivandola – la naturale CATTIVERIA di uomini e donne. Riconcettualizzandola e ribattezzandola CONCORRENZA.
Questo è anche il motivo per cui molti storcono istintivamente il naso di fronte al reddito di cittadinanza o a un sindaco che finanzia la ristrutturazione della metro con una tassa ad hoc sul più ricco 1% della cittadinanza. Il meccanismo – ormai inconscio – diventa: “Ma come? Non è giusto! Se quelle persone sono più ricche, è perché hanno sgobbato più di altre! E’ perché se lo sono… meritato”.
La consacrazione della concorrenza e della competizione più spietata ha finito così per “naturalizzare” il concetto di ricchezza, iscrivendola nella sfera delle facoltà umane e rendendola di fatto un attributo “naturale” della persona, proprio come la bontà d’animo, l’altruismo o la statura.
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