Significa fermarsi e scegliere

“Il vocabolo crisi indica oggi il momento in cui medici, diplomatici, banchieri e tecnici sociali di vario genere prendono il sopravvento e vengono sospese le libertà. Come i malati, i paesi diventano casi critici. Crisi, la parola greca che in tutte le lingue moderne ha voluto dire «scelta» o «punto di svolta», ora sta a significare: «Guidatore, dacci dentro!».


[…]
Ma «crisi» non ha necessariamente questo significato. Non comporta necessariamente una corsa precipitosa verso l’escalation del controllo. Può invece indicare l’attimo della scelta, quel momento meraviglioso in cui la gente all’improvviso si rende conto delle gabbie nelle quali si è rinchiusa e della possibilità di vivere in maniera diversa. Ed è questa la crisi, nel senso appunto di scelta, di fronte alla quale si trova oggi il mondo intero.”

[….] Ivan Illich Origine: Per una storia dei bisogni, La disoccupazione utile e i suoi nemici professionali, pp. 18-19

Grazie Sara Gandini ( post privato questo)

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Non dimentichiamo che Illich aveva una forte visione conviviale del legame sociale, il che significa apprezzamento delle relazioni e delle loro priorità rispetto alle visioni individualistiche a cui riduce la logica del mercato e delle specializzazioni. Le gabbie in cui si è rinchiusa la gente sono quelle dell’individualismo che nega le responsabilità verso gli altri e le loro vite, e l’interdipendenza che ci lega al tutto.

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