Antropologo in una epoca di passaggio. È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei. Sto facendo del mio meglio per essere all’altezza di me stesso. Nessuno può farlo per me.
Spiegare il mondo? No. Ma accorgersi di un passaggio determinante, SI Parlare di musica attraverso una ispirazione dove si intrecciano politica, economia, guerre ? SI
Chi scrive meglio di me. Davide Astolfi (fb)
Un pensiero serio di fine estate: i seguaci più estremi e coerenti del libero mercato sostengono che qualsiasi azione dell'uomo sia spiegabile con il principio della massimizzazione dell'utilità. Dalla scelta di una tariffa telefonica a quella di un compagno di vita. Ora, il nostro mondo è diventato grandemente mediato da smartphone e social e dalla loro velocità, tanto che la politica è diventata "psicopolitica" (per dirla col filosofo coreano Han) e il marketing (politico e non) è marketing degli istinti e non dei sentimenti. Siamo sicuri che il principio di massimizzazione dell'utilità sia ancora un paradigma sensato con cui spiegare il mondo? Per me non lo era neanche nel mondo analogico e l'ho sempre considerato un'ideologia violenta. Ora, a maggior ragione.
Poi, qui la mia riflessione
Ecco perché oggi chi disegna il futuro deve far convivere ritmo (tempo) con la poesia (spazio) . Mi immagino di spiegare così il concerto di tom yorke l'altra sera😉
L’estate in Romagna è una cosa seria. Possiamo tranquillamente dire che siamo stati i primi ad inventare il turismo di massa quando la parola massa era ancora da marketizzare (!)
Con questo spirito tutti gli anni ci avviciniamo all’estate con orecchie dritte, capelli tagliati bene, agenda Gagarin nel comodino, qualche messaggio di amici virtuali denominati oggi come influencer (che poi da noi si chiamano “viveur”) possiamo dire di essere pronti e protagonisti dell’estate. C’è un però che assieme ad un “ma” grammaticalmente sbagliato che rafforza un concetto che devo dire. La massa mi piaceva poco già prima (non sono consapevolmente un uomo di business) oggi mi muovo con una disciplina che definirei chirurgica.
Ed eccomi qui. Torno da chi mi fido, da chi sorride quando ti vede, che alza la temperatura del corpo anche solo stringendoti la mano, districandomi tra le luminose promesse, le lucine in ogni dove e gli incredibili cocktails. L’estate in Romagna è una cosa seria, come la fiducia.
Confermo quindi la presenza alla prima serata di “a cena con qualcuno 2017” una rassegna imperdibile che quest’anno sarà accolta al bagno Marabou a Marina di Ravenna tutti i mercoledì dal 14 Giugno a fine Agosto.
Parlavo di equilibrio e di chirurgia e Filiberto e Francesca del bagno Marabou ci aggiungono la follia e il coraggio oltre la cucina professionale, servizio ineccepibile oltre le dune si sabbia magicamente sopravvissute di marina di Ravenna.
Io c’ero. Fede’n Marlen erano incaricate a non deludere le aspettative della serata iniziale del calendario estivo 2017 e vi posso dire che a distanza di giorni, tutto è ancora molto chiaro nei mie ricordi. La memoria quando è sana è selettiva. Non somma bovinamente ma seleziona.
Tutto pronto in ordine di importanza. Sorrisi, tensione, sguardi, corde, piatti e amplificatori.
Napoli è una nazione e le ragazze sono li a dimostrarlo. Con una fragilità e una profondità che prende forma in ogni cosa che muovono. Dai sorrisi killer agli occhi chiusi fino alla pancia coperta ma scoperta che accompagna le onde della musica e dei mari che, stasera, più che mai, ci uniscono. Ci rivedremo, lo so e lo spero, contemporaneamente.
La nebbia della Romagna è annientata e il temporale a metà concerto è l’elemento elettrico in più di stasera. Tutti contenti, la cena, il vino, la musica, le parole, le persone, sono state bene tra di loro.
Un senso di vuoto finito tutto. Effetti collaterali della estate in Romagna.
consiglio di seguire gli appuntamenti qui i riferimenti e qui la musica che consiglio, per riavvolgere tutto.
14 giugno-30 agosto, Marina di Ravenna, Bagno Marabou, viale delle Nazioni 286, ore 20.30. Info: 0544 195 0554, marabou.it
una promo
siete davanti al pc, lo so . cliccate il video allegato sotto, per riavvolgere tutto.
Con il cellulare in mano invece della sigaretta o il gin tonic. Cerco sguardi fuori dallo schermo. Io ci sono. VOI ? Socialità in salsa moderna, forse. A me piace.
Qui il racconto che l’altra sera mi ha “attivato” la parte sx del cervello.
Greg Haines un live che non ti aspetti
Per chi non c’era e per chi ci sarà la prossima volta, che fidatevi, ci sarà.
Poi per chi come me che scrive invece di bere un gin tonic, divertendosi ugualmente . Scrivo e ascolto e prendo lo slancio per incrociare sguardi. Socialità contemporanea.
Intro dovuto per lo spettacolo immaginato e poi realizzato da chi ama i corti circuiti come Magma. Spazi occupati gentilmente, da idee, progetti e piccole resistenze. Eventi negli eventi. Il loro fuoco è fondere e creare un artificio (amalgama?) tra arte, performance e spazi da riqualificare e far conoscere.
Ritornano al convento di San Francesco a Bagnacavallo, imponente e ancora silenzioso, ma per poco, si dice da quelle parti.
Già si nota una certa intesa e fibrillazione per un imminente e intelligente (lo aggiungo io che ho conosciuto i nuovi gestori ) riapertura. Ci sono anche loro al concerto. Fatti che seguono parole.
Premio alla amministrazione di Bagnacavallo che almeno ascolta, si fida, e tutto torna.
Concerto strumentale emotivo, blu cinematografico alle spalle, pianoforte appoggiato a tappeti elettronici, moder classic (citazione) si sta seduti non a caso , come se fossimo nella Berlino tanto amata nonostante la Merkel.
Bravi tutti. Soprattutto chi con un cellulare in mano, in location incredibili ascolta e, adesso, spero legga.
Il brusio di fondo, stavolta è perdonato. Con una sana fiducia reciproca, credo che bisognerà allenarsi a queste nuove esperienze.
L’estate era dappertutto. Le olimpiadi americane nel week end finale. Ad Atlanta il centennial park funestato dalla storia con la s minuscola ci aveva ospitato tra bandiere e lacrime inspiegabili.
Poco più in la …un concerto, che con il tempo è diventato speciale. Dylan era in giro per scaldare i muscoli per il suo più bel album della sua carriera “time out the time” che ancora oggi fa parlare di se, come un miracolo.
ci saranno stato 200 persone. attori, barboni, spazi e noi con il sogno americano in carne ossa ancora da gustare. A 10 metri da noi c’era tutto.Anche l’invidia del classicoammericano che è stato più svelto di me ha capire che il giovane vecchio BOB voleva regalare la sua armonica.
Gia li dovevo capire lo spirito ammericano. se la fanno se la dicono e se la godono. Io l’armonica l’ho poi presa a Menphis in un negozietto e oggi, quando la guardo, è come se me l’avesse regalata BOB. Quando la suono sono Bob .
Sogno americano, rifugiati! SOGNO.
Qui ad Atlanta da qualche parte ci siamo anche noi.
Impossibile non parlarne. Veloce come il vento è un grande film. Una storia vera, una vita vissuta, raccolta nei bar di una Emilia Romagna che macina esse e motori, officine, gli anni 80 e le sue debolezze. Bobby, soprannominato “la cinghia” mi ricordo, arrivava al bar sgommando con tutto quello che aveva. Una energia contagiosa e pericolosa come le curve prese a tutto gas. Ecco…nel film ho riprovato quella adrenalina verso la corsa, sia per scappare che e per vincere un po’ come un qualsiasi rifugiato “poetico”.
vaccaboia (cit.)
“C’era una volta. in un inverno freddissimo, un uccellino che volava su un campo innevato.
Avendo le zampette piene di neve cercava un posto su cui appoggiarsi.
Dall’alto sembrava che tutto fosse ricoperto di neve.
Scendendo più in basso, però, si accorse che c’era una pietra che ne era priva.
Allora l’uccellino si avvicinò e chiese al sasso: “Scusami, sono infreddolito e ho le zampette piene di neve, posso poggiarmi su di te per qualche istante?”
Il sasso lo guardò e subito disse “Ma certo!”.
L’uccellino si posò, si asciugò le zampette e dopo qualche minuto riprese il viaggio.
Nel ripartire disse alla pietra: “Grazie, sei stato veramente gentile, eri l’unico su cui potevo poggiarmi. Ti sarò sempre debitore”.
Ma il sasso rispose: “Grazie a te! Ora non mi chiederò più che ci sto a fare”.
О себе, о женщинах, об особенностях женского организма, об изменениях, связанных с возрастом. О красоте и здоровье, о том, чтобы сохранить их в условиях дефицита времени. О том, как сделать так, чтобы чувствовать себя королевой, чтобы окружающие видели её в вас.