Di imparare a salutarci, a onorarci perché stiamo passando.
Chandra Livia Candiani
Amo condividere queste parole così vibranti .
Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare
domande,
senza stupirmi di niente.
Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.
Inspirazione, espirazione, un passo dopo
l’altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.
Il mondo avrebbe potuto essere preso per
un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.
Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.
Ero come un chiodo piantato troppo in
superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).
Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter
d’occhio.
Su un tavolo più giovane da una mano d’un
giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.
Le nuvole erano come non mai e la pioggia
era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.
E’ durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.
Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.
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Wislawa Szymborska
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seguo Franco Arminio , l’ho intravisto e intervistato con amici anni fa nel suo sud.
Lui ha il dono, secondo me. Prendetelo a piccole dosi . Come una medicina magica .
Poi il rock and roll.. arriva . Non con parole altisonanti ma con un ritmo che trascina dove solo lui sa 🔥 ( sottolineato )
Le cose che ho capito ieri sera.
Non raccontarti la tua vita
come se tutto ti fosse chiaro.
Non credere di saperne
più del tuo corpo di salute
e malattie: il tuo corpo
appena può prova a guarire.
Affronta con coraggio l’idea
che si muore. È una sfida che vinci
ogni giorno e che perderai
solo alla fine quando non avrai
più niente da perdere.
Esistono amicizie e amori
che si formano in poche ore
e durano tutta la vita.
Si vede subito,
si vede benissimo.
Infine: continua ad andare in giro,
ma non per fuggire, cammina
perché il mondo che finisce
dove ti trovi ricomincia dove arrivi.
La bellezza che incontri
non è una compagnia,
ti da solo la forza per camminare ancora: sappi che incontrerai
la commozione
di altre meravigliose solitudini
vicinissime alla tua.
P. S.
La foto me l’hanno fatta ieri a Genazzano.
Le persone a cui sono vicino sono muratori rumeni.
Andate a messa
scegliete quella migliore per voi, ma agitela. Rotolatevi dentro
Cercate segnali, caldo, vibrazioni, venti, inciampi, unioni , amori. Buon sesso.
In natura non esiste la pace . Esiste una tensione tra opposti .
C’è armonia con un fine che sa di infinito.
Il rock and roll non morirà mai , ma non è scontato che esista.
Il cervello non ha anticorpi. Lo si deve sapere fin da piccolissimi .
La pace esiste
Non ho altre parole
Anna Achmàtova: ‘L’amore sa di mela, ma il sangue sa solo di sangue.’ La guerra è così, e la gente dopo un po’ del sangue non ne può più.”
La poesia di questa mattina
Mia cara,
nel bel mezzo dell’odio
ho scoperto che vi era in me
un invincibile amore.
Nel bel mezzo delle lacrime
ho scoperto che vi era in me
un invincibile sorriso.
Nel bel mezzo del caos
ho scoperto che vi era in me
un’ invincibile tranquillità.
Ho compreso, infine,
che nel bel mezzo dell’inverno,
ho scoperto che vi era in me
un’invincibile estate.
E che ciò mi rende felice.
Perché afferma che non importa
quanto duramente il mondo
vada contro di me,
in me c’è qualcosa di più forte,
qualcosa di migliore
che mi spinge subito indietro.
Albert Camus
Dalle fessure passa la luce .
La fessura come taglio. Taglio come soglia.
Qui Claudia Fabris mi travolge con un’altra visione.
“E’ la sostanza del femminile fidarsi, quell’avere una fessura nel corpo, dove l’io si affaccia al mondo attraverso i sensi, e non c’entra con l’essere uomini o donne. La natura della materia è sempre femmina, mater-matrice, come la parola dice, e il nostro corpo è femmina, esattamente come la Terra madre che ci ospita, e da secoli ne abusiamo, usandolo e sfruttandolo e questo ci ferisce mortalmente, uomini e donne senza distinzione. Il femminile non lo sappiamo ancora, nè le donne, nè gli uomini, nè i trans, i bix, trix o quel che si vuole, perchè c’entra poco con come usi il corpo per fare sesso, c’entra con il saper fare spazio, fare vuoto e nessuno vuole essere meno, togliere parti di sè, tutti ci tengono tanto a farsi avvistare, a manifestarsi per essere sicuri di esistere almeno nello sguardo dell’altro. Le donne si sono nutrite della stessa cultura degli uomini, siamo nella stessa barca, e pensano spesso che per essere grandi donne, devono dimostrare di poter essere grandi uomini, ma la femmina, pensate alle prese elettriche, non la vuole fare nessuno. Nessuno vuole essere lo spazio vuoto e il silenzio.
Eppure è la femmina che è collegata alla sorgente dell’energia, è quella capacità di creare lo spazio vuoto che chiama l’energia a riempirlo, come accade per il respiro. Noi respiriamo perchè un muscolo si abbassa e crea uno spazio vuoto e quello spazio vuoto si riempie di aria nuova che ci nutre, lo stesso accade nello spirito e se non ci svuotiamo mai, se non vogliamo fare la femmina, perchè il vuoto non si vede, non arriverà mai il principe azzurro, il principio azzurro, celeste, che ci nutre perchè a dirla tutta significa che non ci fidiamo, che non amiamo e se non lo amiamo perchè mai dovrebbe venire?
Impariamo tutti a fare la femmina dunque, ad essere quello spazio vuoto, quella phi che si apparecchia, si allarga per accogliere ciò che deve nascere di nuovo.”
Il blog di Eddy Cilìa
Blog di risparmio al femminile... ma non solo
POESIA SEI LA LUCE CHE MI GIRI FIN QUANDO NON MI CANTI
Cosa c’è alle spalle del mondo? Il confine per un Mondo più grande. Tracciando la strada per le scienze umane.
О себе, о женщинах, об особенностях женского организма, об изменениях, связанных с возрастом. О красоте и здоровье, о том, чтобы сохранить их в условиях дефицита времени. О том, как сделать так, чтобы чувствовать себя королевой, чтобы окружающие видели её в вас.