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Qui e allora? cadere dalle nuvole non è poi cosi male

Antropologo in una epoca di passaggio. È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei. Sto facendo del mio meglio per essere all’altezza di me stesso. Nessuno può farlo per me.

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Mettere a massa

“La massa come tale è sempre anonima e irresponsabile, e i cosiddetti condottieri non sono che i sintomi inevitabili di un movimento di massa.

I veri condottieri sono coloro che meditano su se stessi e alleggeriscono del proprio peso il peso della massa, poiché si tengono coscientemente lontani dalla cieca naturalità della massa turbolenta.

Ma chi può sottrarsi a quella forza di attrazione che sopraffà ogni cosa quando l’uno si aggrappa all’altro e lo trascina con sé?

Unicamente colui che non vive soltanto nel mondo esterno, ma anche nel mondo interiore.”

  • Carl Gustav Jung, 1933, “Il significato della psicologia per i tempi moderni”

“Homo homini lupus” è una sentenza triste ma purtroppo eternamente vera. In realtà l’uomo ha ragione di temere queste forze estranee alla sua personalità, che hanno sede nell’inconscio. Noi siamo, nei riguardi di queste forze, in uno stato di beata incoscienza, perché nei nostri affari personali e in circostanze ordinarie esse non appaiono mai. Ma quando molti uomini si raccolgono assieme e formano folla, si scatenano le bestie e i demoni, che dormono in ogni essere umano finché questi non si trovi ad essere una particella della massa. L’uomo nella massa scende, inconsciamente, a quel livello morale e intellettuale inferiore, che sempre l’attende sotto i limiti della coscienza, ove forze oscure sono pronte a scatenarsi, non appena siano incoraggiate e stimolate dal costituirsi d’una massa. […]
Un essere gentile e ragionevole può trasformarsi in un pazzo furioso o in una bestia feroce. Siamo sempre tentati di attribuire la responsabilità a circostanze esterne, ma nulla potrebbe esplodere in noi, se non vi esistesse già. In realtà noi viviamo in continuazione sopra un vulcano e a quel che sappiamo non è umanamente possibile difendersi contro un’eventuale eruzione che distruggerà chiunque si trovi entro il suo raggio di azione.

Psicologia e religione pag. 24, 25
Carl G. Jung

Grazie Jung Italia

La propria croce da luccicare

Quando siamo impegnati con noi stessi, difficilmente ci viene in mente di straziare gli altri

Il conflitto proiettato all’esterno, per essere sanato deve ritornare nella psiche del singolo, da dove inconsciamente era nato.

Chi voglia uscire vittorioso da questo declino, deve celebrare un’Ultima Cena con sé stesso, mangiare e bere la propria carne e il proprio sangue, riuscire a riconoscere l’altro presente in lui stesso e ad accettarlo…

Questo è senza dubbio il significato dell’insegnamento di Cristo, secondo cui occorre che ciascuno si prenda su di sé la propria croce.

E quando uno deve già farsi carico di sé stesso, come potrà ancora straziare l’altro?»

C.G. Jung – Mysterium Coniunctionis

E’ un contenuto di Jung Italia , che ringrazio

Moralmente

Morale e libertà procedono di pari passo.

Il tu devi e il tu sei sono gabbie.

s’impara ad andare in linea retta solo camminando senza alcun binario: solo allora si apprende che cosa siano la vera obbedienza e la vera responsabilità.

Finché si cammina tra due alte pareti, dal cui percorso è impossibile deviare, non c’è né libertà né responsabilità, e tanto meno una qualunque altra virtù; potete essere completamente ubriachi, e ciò nonostante andare dritto. Se siete stretti tra due pareti, vi è semplicemente impossibile andare a zig-zag.

Ora, può darsi che, durante le molte centinaia d’anni che caratterizzano una civiltà consolidata, possa prevalere tale condizione: una strada sicura fiancheggiata da solidi muri.

Giunge però un tempo in cui questi stessi muri cadono, e a questo punto ci troviamo all’improvviso a dover dipendere da noi stessi. Tutto viene messo in discussione, e allora abbiamo bisogno di una guida interiore, perché i valori esterni non sono più in grado di offrirla.

Con ciò la stabilità del mondo viene a basarsi soltanto sulla nostra stessa affidabilità, sul fatto di poter contare su noi stessi.»

(C.G. Jung – Seminari sullo Zarathustra di Nietzsche, 1934-39 – Bollati Boringhieri, p.287

Jung Italia . Grazie

Non sei solo, sei unico

L’ho sempre creduto

La solitudine non deriva dal non avere persone su una persona, ma dall’incapacità di comunicare le cose che sembrano importanti per se stessi, o dall’avere certi punti di vista che gli altri trovano irricevibili. Se un uomo ne sa più degli altri, diventa solo. Ma la solitudine non è necessariamente inimica alla compagnia, perché nessuno è più sensibile alla compagnia dell’uomo solo, e la compagnia prospera solo quando ogni individuo ricorda la propria individualità e non si identifica con gli altri! ~Carl Jung

(Libro: ricordi, sogni, riflessioni)

Schiavi

“Ogni romano era circondato da schiavi. Lo schiavo e la sua psicologia dilagarono in tutta l’Italia antica. E ogni romano divenne interiormente, inconsapevolmente uno schiavo. A forza di vivere in un mondo di schiavi, fu infettato attraverso l’inconscio dalla loro psicologia. Nessuno può difendersi da un’influenza del genere”
C.G.Jung

Ecco, in questa frase c’è tanto, forse tutto.

La vita non vissuta accumula rancore verso di noi. “Jung” 

Ogni vita non vissuta accumula rancore verso di noi, dentro di noi: moltiplica le presenze ostili. Così diventiamo spietati con noi stessi e con gli altri. Intorno a noi non vediamo che lotta, cediamo e soccombiamo alle perfide lusinghe dell’invidia. Si dice bene che l’invidia accechi il nostro sguardo è saturo delle vite degli altri, noi scompariamo dal nostro orizzonte. La vita che è stata perduta, all’ultimo, mi si rivolterà contro.
Perciò, l’ultima cosa che vorrei dirle, mia cara amica, è che la vita non può essere, in alcun modo, pura rassegnazione e malinconica contemplazione del passato. E’ nostro compito cercare quel significato che ci permette ogni volta di continuare a vivere o, se preferisce, di rispondere, a ogni passo, il nostro cammino.
Tutti siamo chiamati a portare a compimento la nostra vita meglio che possiamo.”

http://www.jungitalia.it

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