la foto è una provocazione. LA relazione ha bisogno di spazi. interiori ma non solo. Non si riempe se si è già troppo “occupati”.
SIAMO IL FRUTTO DELLA RELAZIONE
«La costruzione dell’io di ognuno non è opera esclusivamente propria, ma è il risultato delle relazioni avute nel passato: un certo tipo di padre e di madre, l’essere cresciuto in un ambiente e non in un altro, l’avere avuto quel vicino, quella compagna di banco, quell’amico, quel prete, quell’insegnante di musica, quella professoressa di matematica… E continua a essere il risultato delle relazioni coltivate nel presente con questi amici e non con altri, con questa città o con questa montagna, con questi libri, con questa musica, con questo compagno o compagna di vita. Il nostro io è il risultato delle relazioni avute nel passato e di quelle coltivate nel presente. Ognuno di noi, anche adesso, è il risultato delle sue relazioni. Siamo fame e sete di relazioni, ma prima ancora siamo conseguenza delle relazioni. Lo saremo fino alla fine dei nostri giorni, e beato, mi permetto di osservare, chi di noi in quel momento potrà chiudere gli occhi circondato dall’amore dei suoi cari.
vito mancuso. lo scrive proprio bene
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